Agosto al telefono guardando cortometraggi… ma solo per studenti!
Officine Social Movie presenta il progetto “Così mi vedo / così mi racconto” dell’IC “Rita Levi-Montalcini” di Lucignano.
Estate al mare, in città o al telefonino? Il festival Officine Social Movie non ha dubbi: dovunque sia l’estate non potremo fare a meno del telefonino, studenti compresi. Soprattutto durante il mese di agosto con l’inizio della scuola alle porte, i libri da acquistare, gli amici da risentire, la lista degli obiettivi da raggiungere da rispolverare. Meglio farne dunque un buon uso grazie anche a progetti virtuosi come “Così mi vedo / così mi racconto” realizzato nel recente anno scolastico dagli studenti dell’Istituto Comprensivo “Rita Levi-Montalcini” di Lucignano in partenariato con il Comune di Lucignano, Officine della Cultura e l’associazione livornese 8mmezzo.
È a partire da questo punto di vista che da mercoledì 11 agosto a lunedì 30 agosto, per 3 settimane, in attesa dell’inizio dell’anno scolastico 2021/22, a giorno alterni la pagina Facebook del noto festival Officine Social Movie presenterà uno dei cortometraggi del progetto che ha coinvolto circa ottanta tra studentesse e studenti delle classi prime, seconde e terze della scuola secondaria di primo grado dell’istituto della Val di Chiana, in un laboratorio di scrittura del sé attraverso il linguaggio audiovisivo. Primo appuntamento mercoledì 11 agosto con “Il sogno dello spazio”; secondo appuntamento venerdì 13 agosto con “Una giornata da ricordare”. I cortometraggi saranno visibili dalle ore 12:00.
Così racconta il progetto la dirigente Nicoletta Bellugi: «Gli alunni di Lucignano e Marciano della Chiana sono stati chiamati non solo a raccontarsi, ma anche ad impugnare smartphone e tablet per mostrare il mondo visto attraverso il loro personale punto di vista. Contrariamente ai toni spesso allarmistici che in molti casi accompagnano il dibattito sull’uso delle nuove tecnologie da parte delle giovani generazioni e coerentemente con le più recenti ricerche che sempre più spesso sottolineano la neutralità del mezzo in luogo di un maggior rilievo dato dall’uso che di essi viene fatto, ho deciso di accettare la sfida con un progetto che oltre allo sviluppo dei processi narrativi e rappresentativi del sé mirasse ad educare i ragazzi ad un uso consapevole e virtuoso dei mobile devices».