Il Flauto Magico

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OFFICINE DELLA CULTURA
con il contributo della Regione Toscana e del Ministero della Cultura – Direzione Spettacolo

IL FLAUTO MAGICO

di Gianni Micheli
liberamente ispirato a “Il Flauto Magico” di W. A. Mozart su libretto di E. Schikaneder

con
Gianni Micheli (voce narrante)
Eleonora Lucci (flauto)
Lea Mencaroni (corno inglese)
ideazione scenica e maschere* Gianni Micheli
dedicato ai piccoli spettatori con le loro famiglie
 
Un Flauto che è la Magia della Musica
Una Musica che è l’Amore di una Principessa
Una Principessa che Fugge con un Principe
Un Principe che è Amico di un Papageno
Un Papageno che Uccide un Serpente
Un Serpente che Disubbidisce a una Regina
Una Regina che Cerca la Notte
Una Notte che si Arrende al Sole
Un Sole che Difende una Natura minacciata e contaminata…

È “Il Flauto Magico”. L’Audace invenzione di Wolfgang Amadeus Mozart.
La favola che ha incantato duecento anni di storia.
Dedicata ai bambini di oggi e ai Mozart di domani.

Tamino e Pamina, i protagonisti del rinomato “flauto magico” di W. A. Mozart, dall’autunno del 1791 siedono nella confraternita di coloro che amano bellezza e sapienza. Al loro fianco, cantori e “uccellatori” instancabili nel loro abito verde smeraldo, Papageno e Papagena.
Tamino e Pamina, Papageno e Papagena, la Regina della Notte e il mago Sarastro, rappresentano coppie di opposti che nella favola “Il flauto magico” trovano ragione per convivere e riconciliarsi superando, anche grazie alla forza operante della musica e del sorriso, le tante prove cui il destino li sottopone.
È con questo spirito, pur se nei termini di una rilettura contemporanea della favola di Schikaneder, che si pone in atto il contrasto tra uomo e natura, tra la crescita continua imposta dalla ragione del progresso e la necessità di riconquistare equilibri che sembrano perduti tra l’essere umano e tutto ciò che lo circonda, in primo luogo l’ambiente stesso che gli permette di sopravvivere: aria (alberi), acqua (fonti) e cibo (semi).
Come riuscire, nel tempo dell’oggi, a riconquistare un posto tra gli amanti della bellezza e della sapienza senza farsi distruttori di quel magico mondo naturale, fonte di sopravvivenza e di creatività fantastica, invocando la ragione della civilizzazione?
Accompagneranno la narrazione della favola, riscritta nei termini sopra esposti ponendo particolare attenzione al coinvolgimento nella trama dei più piccoli tra gli spettatori, ovvero la generazione del domani, le musiche di quello che è unanimemente riconosciuto come uno dei “geni” dell’occidente, Wolfgang Amadeus Mozart, come originariamente arrangiate per due strumenti musicali, nel tempo in cui dei veri e propri esecutori portavano ancora nelle case le grandi creazioni artistiche operando quell’unione tra privato e pubblico oggi compiuta nella forma del DVD, del CD e consimili.

«Se a me, come a qualsiasi altra persona mediamente sensibile alla musica, si togliessero, si proibissero o si strappassero a violenza dalla memoria le arie del Flauto Magico ne soffrirei come per la perdita di un organo, per la perdita parziale o totale di un senso. Quante volte, quando nulla sembra esserci d’aiuto, quando neanche l’azzurro del cielo e la stellata notturna ci rallegrano e non abbiamo più a disposizione nessun libro d’autore, quante volte, dai tesori della memoria, compare una battuta di Mozart – non sappiamo neppure come e quando l’abbiamo ascoltata – a splendere fulgida su di noi, a scuoterci e a posare mani amorevoli sulle ferite doloranti… Ah, che cosa sarebbe la nostra vita senza la musica!»

Hermann Hesse.

* Tutti gli oggetti di scena, comprese le maschere, sono stati realizzati con materiali di scarto.

Scheda in formato pdf: Il flauto magico