NON PLUS ULTRAS

sabato 30 aprile 2022 | 18:30
NON PLUS ULTRAS

Officine della Cultura presenta
Z GENERATION MEETS THEATRE

Teatro Pietro Aretino – Arezzo

Argot Produzioni, Teatro Eliseo, Nest Napoli Est Teatro

NON PLUS ULTRAS

di Adriano Pantaleo, Gianni Spezzano
con Adriano Pantaleo
drammaturgia e regia Gianni Spezzano
scene Vincenzo Leone
costumi Giovanna Napolitano
luci Giuseppe Di Lorenzo
contributi multimediali e foto di scena Carmine Luino
assistente alla regia Raffaella Nocerino
collaborazione alla drammaturgia Adriano Pantaleo
organizzazione Carla Borrelli
produzione Argot Produzioni, Teatro Eliseo, Nest Napoli Est Teatro
in collaborazione con La Corte Ospitale

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Ingresso
Intero: € 10,00 – Ridotto*: € 8,00 – Ridotto under 30: € 5,00
*Le riduzioni vengono applicate a: over 65 anni, abbonati teatri Rete Teatrale Aretina

Info e prevendite ad Arezzo
info teatro Officine della Cultura tel. 338 8431111
Officine della Cultura via Trasimeno 16, tel. 0575 27961 con orario dal lunedì al venerdì 10:00 > 13:00 e 15:30 > 18:00
Teatro Petrarca Via Guido Monaco, 12, tel. 0575 1739608 con orario mercoledì, giovedì e venerdì 17:30 > 19:30

Prevendite
Circuito BoxOfficeToscana e TicktOne

Biglietteria
Il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura un’ora prima dell’evento

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«Il modello di vita dell’Italia non può essere e non sarà mai quello degli ultras violenti degli stadi di calcio, estremisti
travestiti da tifosi. Lo sport è un’altra cosa.» Dice Sergio Mattarella, durante il messaggio del Presidente della Repubblica
agli Italiani del 2018.
Qual è il modello di vita degli Ultras? Attraverso un’indagine teatrale durata quattro anni, abbiamo cercato di dare una risposta a questa domanda. Il modello di vita degli Ultras si racchiude in una sola parola: Mentalità. Dunque,
cos’è la Mentalità? È una filosofia di vita basata su delle regole non scritte ma condivise tacitamente da tutti gli Ultras. L’impianto drammaturgico dello spettacolo procede alla scoperta di questo codice etico e comportamentale svelandone i pregi e i limiti.
Ciro cerca di conquistare la dolce Susanna, figlia del temuto capo Ultras Biagio ‘O Mohicano. La sua strategia
è semplice: riuscire ad introdursi nel mondo della curva e conquistare la benedizione dal padre della ragazza. Ciro nel tentativo di sedurre resta sedotto, completamente catturato da quella mentalità che sembra dare un senso alla sua vita piatta e monotona che ha sempre detestato. Però. Cosa vuol dire essere un Ultras? Che responsabilità porta? Che legame corre tra lo stato civile e il movimento Ultras? Che costi ha essere un ultras?
Non Plus Ultra, ovvero «non più oltre», la scritta che Ercole incise, sulle colonne omonime, per stabilire il limite al quale l’uomo aveva accesso. Qual è questo limite? Ciro lo scoprirà, a sue spese.

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Dal latino “non plus ultra” che vuol dire “non più oltre”, coniato, seconda la leggenda, da Ercole, che lo scrisse in prossimità delle colonne omonime, stabilendo il limite al quale l’uomo poteva avere accesso. Quali sono i nostri limiti oggi? Da chi ci vengono imposti? Qual è il limite tra la libertà, di espressione, di aggregazione, di rappresentanza, e il vivere socialmente accettabile?
Martedi 24 giugno 2014 alle ore 6.00 il cuore di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli di 28 anni ferito il 3 maggio da un tifoso romanista, mentre si avviava allo stadio Olimpico per assistere all’incontro Napoli-Fiorentina, ha smesso di battere. Il giovane ragazzo è spirato al policlinico Gemelli dopo 52 giorni di agonia e dopo aver subito sei interventi chirurgici. E all’indomani della scomparsa del giovane supporter partenopeo che inizia il nostro lungo percorso di avvicinamento al mondo Ultras.
Il progetto Non Plus Ultras è un progetto d’indagine teatrale che nasce dall’esigenza di comprendere i meccanismi di uno dei più grandi fenomeni di aggregazione sociale degli ultimi 50 anni: le tifoserie calcistiche, nello specifico il fenomeno Ultras. Durante il nostro percorso ci siamo resi conto che esiste un divario significativo tra la percezione mediatica delle tifoserie, spesso agglomerate nel contenitore “Violenza negli stadi”, e le convinzioni personali, o di gruppo, degli Ultras. Per avere un quadro più preciso del fenomeno abbiamo deciso di entrare in contatto diretto con alcuni Ultras delle tifoserie più consolidate d’Italia.
Questi incontri ci hanno permesso di guardare più da vicino un mondo che ci appariva del tutto sfocato. Nei toni di voce, nelle espressioni, negli occhi vibranti di quelle persone abbiamo compreso con maggiore profondità il lato emotivo di tutta la faccenda. Nei libri o nei video questo aspetto purtroppo non riesce a venire fuori e crediamo che in fondo sia l’elemento più esplicativo di un qualcosa che giudichiamo come assurda, fuori di testa.
Questa totale mancanza di conoscenza diretta esiste perché, come abbiamo avuto modo di capire, l’Ultras è contro la stampa, nutre un odio profondo per i giornalisti, che fanno del sensazionalismo un’arma con cui colpire le tifoserie. Lo Stato è visto come un padrone che vuole controllarti, il resto dei cittadini come degli schiavi che accettano la sottomissione e si prostrano davanti a sua maestà il potere. In questo eterno riscatto verso la società dei padroni si instaurano una serie di regole non scritte che prendono il nome di ‘Mentalità’.
La Mentalità è una filosofia di vita, che non va solo applicata nel momento in cui si vestono i colori dell’Ultras, ma quotidianamente. Nessuno è costretto a prendere parte ad uno scontro e il vero Ultras non attacca un tifoso ‘normale’, ma va
in cerca di un altro Ultras che la pensa come lui. Altra regola è non rubare. Un’altra ancora è non utilizzare lame negli scontri.
Gli Ultras non sono filosocietari, filogiocatori, vincere a tutti i costi non è sempre necessario, che la società compri il top
player del momento non è di nessuna importanza.

“La cosa più importante è che i giocatori si sudino la maglia, che corrano in campo e onorino la città”.

Dopo circa tre anni di intense ricerche in cui siamo riusciti ad intervistare esponenti di spicco di diverse curve italiane ma
anche i loro legali, le madri, le mogli ed i familiari di alcuni di di loro, dal punto di vista artistico abbiamo deciso di raccogliere tutti i materiali e stabilire un plot narrativo in cui far confluire tutte queste informazione cosi da far emergere, attraverso la nostra storia, tutte le sfaccettature del Mondo Ultras.
Uno degli aspetti che più ci ha colpito è proprio quello della doppia vita. Siamo soliti immaginare gli Ultras come un manipolo
di criminali ed avanzi di galera ma spesso non è cosi. Nelle nostre ricerche ci siamo imbattuti frequentemente in impiegati, operai, studenti, professionisti ed imprenditori, tutte persone “normali” che conducono una vita normale, da Lunedì a Venerdì, per poi recarsi il week end allo stadio, in curva e fuori gli impianti sportivi, per liberare il Mr. Hyde che è in loro, in difesa di qualcosa in cui si crede come ad una fede. Una sorta di Fight Club reale.