La grazia del volgare

Teatro Verdi - Monte San Savino
venerdì 8 ottobre 2021 | 21:15
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Anteprima Stagione Teatrale 2021/2022
Teatro Verdi di Monte San Savino

LA GRAZIA DEL VOLGARE
Dante Alighieri attraverso la musica e la letteratura del suo tempo
Un “concerto narrato” attraverso gli scritti di Dante Alighieri e i suoi contemporanei: melodie e liriche antiche, un viaggio attraverso il “miglior fabbro del parlar materno”

Amanda Sandrelli e Anonima Frottolisti
Luca Piccioni (liuto medievale, chitarrino, voce)
Massimiliano Dragoni (organistrum, carillon, percussioni antiche, salterio a pizzico, dolcimelo)
Simone Marcelli (organo portativo, clavicembalum, voce)
Elisa Pasquini (voce)
Carla Babalegoto (voce)
Produzione Officine della Cultura, Associazione Ritmi

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INGRESSO
€ 15 intero – € 13 ridotto
INFO E PREVENDITE
Officine della Cultura via Trasimeno 16 Arezzo
tel. 057527961 – 3388431111
Circuito Box Office Toscana – Ticketone
ONLINE: Acquista il biglietto
BIGLIETTERIA
Il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura cassa ore 18.00
ESCLUSIVA: Nell’occasione sarà possibile acquistare i biglietti e i carnet per la Stagione Teatrale 2021/2022
Si ricorda che per accedere all’evento sarà obbligatorio avere con sé il green pass da mostrare all’ingresso in formato cartaceo o digitale
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La “rivoluzione” che spinse molti autori a sviluppare l’uso della lingua volgare nelle produzioni letterarie colte, tra XIII e XIV secolo, riveste, ancora oggi, uno dei momenti fondamentali della storia culturale occidentale. È Dante Alighieri, grazie alle sue opere, a raccontare questa fase in modo sublime: non solo con la scrittura di sua produzione ma attraverso l’influenza che egli stesso seppe elargire sui contemporanei in ogni forma d’arte. Così come nelle testimonianze letterali, anche la musica subì il fascino di questa innovazione. Tramite il francescanesimo, lo sviluppo della lirica francese, trobadorica e trovierica, le cantigas in Spagna e in Germania con le opere dei minnesanger, l’uso delle lingue “regionali”, divenne patrimonio universale di tutti i poeti a cavallo tra XIII e XIV secolo.
L’importanza di questi autori, spesso anonimi, risuona con forza nella letteratura occidentale. È Dante, nel Canto 26 del Purgatorio, tramite il Guinizzelli, introducendo il trovatore Arnaut Daniel, a spiegarne l’assoluta grandezza:“O frate”, disse, “questi ch’io ti cerno col dito”, e
additò un spirto innanzi, “fu miglior fabbro del
parlar materno …È proprio l’ideale del “Fabbro del Parlar materno”, la finalità del presente percorso, ovvero, la possibilità di descrivere la musica al tempo di Dante, attraverso le influenze della lingua volgare, “materna”, nell’uso pratico della musica.