IL CALAPRANZI

Teatro Verdi - Monte San Savino
mercoledì 29 marzo 2023 | 21:15
Il-calapranzi

IL CALAPRANZI

di Harold Pinter

con Claudio “Greg” Gregori e Simone Colombari
regia Claudio Gregori e Simone Colombari
produzione LSD Edizioni

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INGRESSO
platea I e II ordine palchi centrali: intero € 15, ridotto* € 13
III ordine e palchi laterali: intero € 12, ridotto* € 10
riduzione under 35 (biglietto futuro): € 8,00
riduzione riservata agli studenti possessori della carta ‘Studenti della Toscana’: € 8,00
*Le riduzioni vengono applicate a: over 65, possessori Carta dello spettatore FTS, abbonati alle stagioni dei teatri della Rete Teatrale Aretina e Spettatori Erranti, soci Unicoop Firenze

INFO E PREVENDITE
info teatro Officine della Cultura tel. 338 8431111
Monte San Savino – Ufficio Cultura – Palazzo Galletti, tel. 0575 8177272 con orario mercoledì 10:00 > 13:00 e giovedì 15:00 > 18:00
Arezzo – Officine della Cultura via Trasimeno 16, tel. 0575 27961 con orario dal lunedì al venerdì 10:00 > 13:00 e 15:30 > 18:00

PREVENDITE
Circuito BoxOfficeToscana e TicktOne

BIGLIETTERIA
Il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura un’ora prima dell’evento
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Entrambi dotati di peculiarità surreali, in perenne bilico tra cinismo e autoironia, Simone e Claudio si calano perfettamente nei registri surreali e metafisici dello scabro racconto di Pinter e restituiscono così la giusta crudezza d’una trama spietata, dolorosa e, a volte, involontariamente comica.
L’azione si sviluppa in un seminterrato spoglio e desolato dove due uomini, Ben e Gus sono in attesa di qualcosa. Ben è il più autoritario e trascorre il tempo leggendo il giornale, Gus invece è passivo, ma è l’unico che utilizza la parola in modo positivo, facendo domande, le quali però non trovano mai risposta. Ne derivano dialoghi vuoti, illogici, irrazionali. Nel corso delle battute si scopre che essi sono due sicari professionisti che attendono istruzioni da un misterioso capo, che sembra comunicare con loro tramite un calapranzi…
Non conoscono la loro vittima, sanno solo che prima o poi entrerà dalla porta dello scantinato dove sono chiusi e loro dovranno ucciderla.
L’attesa è snervante ed i due riempiono il loro tempo parlando di cose futili, in un crescente stato ansioso che li porta allo scontro verbale, sebbene non acceso.
Il dramma termina con un colpo di scena e un grande spunto di riflessione che porterà il pubblico ad immedesimarsi con la “cruciale decisione” che conclude l’atto.