Teatro Virginian – Arezzo
TURCARET TEATRO / ASS. LUIGI CANDONI / LA FILOSTOCCOLA
con il sostegno di OFFICINE DELLA CULTURA
BOCA – STORIE DI GENOVESI, ANARCHICI E CALCIATORI
di e con Giorgio Castagna
regia Giuliano Bonanni
Nel 2021 crolla il cimitero di Camogli e 415 bare finiscono nel mare. Una tragedia, ma anche un grande spettacolo. Un’intera comunità di naviganti, marinai, portuali, finiscono per mare e decidono di compiere l’ultimo viaggio, destinazione Buenos Aires. Da questa vicenda parte il racconto dei migranti liguri che arrivano a fine ‘800 nel quartiere della Boca. Un quartiere pieno di migranti, una polveriera che darà vita a movimenti anarchici, alla Repubblica della Boca e alla fondazione della più grande squadra di calcio del Sud America, il Boca Juniors, per tornare poi a rivedere la terra natia, Genova. Una storia di utopie, capitalismo, comunità e riscatto sociale. Date le coordinate non ci resta che partire, perché come recita il detto genovese: “Con o bon tempo semmo tûtti maina”, “Con il bel tempo, siamo tutti marinai”.
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Biglietti
intero € 10 – ridotto* € 8
ridotto under 30 € 5
*over 65, abbonati stagioni Rete Teatrale Aretina
info e prenotazioni
334 3385046 – 349 5299372
Via de’ Redi n. 12, Arezzo
biglietteria
il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura un’ora prima dello spettacolo
Teatro Pietro Aretino – Arezzo
SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione
NIKITA
con Francesca Sarteanesi, Alessia Spinelli
drammaturgia e ideazione Francesca Sarteanesi, Tommaso Cheli
regia Francesca Sarteanesi
costumi Rebecca Ihle
scenografia Rebecca Ihle, Lorenzo Cianchi
disegno luci Marco Santambrogio
sonorizzazioni Francesco Baldi
produzione SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione/Teatro Metastasio di Prato con il sostegno di Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale
si ringraziano Nikita, il Luna Park di Pistoia e Francesca Saturnino foto di scena
Per i compleanni, matrimoni e altre occasioni Nikita arriva sempre con un regalo impacchettato perfettamente dentro una carta a fiori blu. L’aspettativa di chi riceve il regalo è parecchio alta poiché il pacchetto è veramente confezionato bene. Eppure, in breve, l’eccitazione lascia campo libero alla delusione. Nikita assiste sempre allo spacchettamento. Il regalo è più o meno sempre lo stesso: un centrotavola di porcellana, neanche brutto, ma spaccato in più parti.
“Oh, mi si deve essere rotto nel tragitto. Mi dispiace”. La frase è confezionata meglio del regalo. Ho assistito a questa scena diverse volte. La immaginiamo a incartare un porta caramelle di ceramica, fare un bel fiocco al centro e poi colpire il regalo in tre o quattro parti strategiche con il batticarne, che tra l’altro ha comprato apposta. Nikita si lava a pezzi, non entra mai nella vasca e tantomeno fa la doccia. Si lava a pezzi perché risparmia tempo e acqua. L’odore non è lo stesso, va detto, ma lo camuffa bene con i Tesori d’Oriente. Ha una discreta collezione che va dall’Orchidea della Cina al Fiore del Dragone, dal Legno di Guaiaco al più comune Fiore di Loto. Dice di adorare l’Oriente e una volta è arrivata fino a Lignano Sabbiadoro. “È l’America che ci ha rovinato” ripete spesso, forse perché ha in testa un’idea di società vagamente comunista, ma molto vaga. Proprio lei che non sa condividere nemmeno una bottiglia di rosso della casa.
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Biglietti
intero € 10 – ridotto* € 8
ridotto under 30 € 5
*over 65, abbonati stagioni Rete Teatrale Aretina
info e prevendite
Officine della Cultura via Vittorio Veneto 180/2, Arezzo – tel. 0575 27961 – 338 8431111 – dal lun. al ven. ore 10 > 13 e 15.30 > 18
Teatro Petrarca, Via Guido Monaco 12, Arezzo – tel. 0575 1739608 – mercoledì ore 17:30 > 19:30
on line su TicketOne
biglietteria
il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura un’ora prima dello spettacolo
Teatro Pietro Aretino – Arezzo
E Production / Fanny & Alexander
MANSON
regia Luigi De Angelis
drammaturgia Chiara Lagani
con Andrea Argentieri
Andrea Argentieri indossa i panni dell’accusato e, a partire dalle testimonianze video e audio, le numerose interviste che Manson in vita rilasciò, incarna una sorta di ritratto mimetico del suo personaggio facendoci ripercorrere, tramite l’iperbole variegata delle risposte, i meandri della mente labirintica, istrionica, scivolosa e manipolatoria di Charles Manson. È così che si imprimono nella voce e nel corpo dell’attore i ritmi, la gestualità spezzata e gli sguardi mutevoli del personaggio che gli è ora matrice, come se ci trovassimo per un attimo di fronte a un fantasma, che ci visita proprio nel momento in cui ci accingiamo a formulare un giudizio.
Lo spettacolo mette il pubblico nello scomodo ruolo di una sorta di giuria postuma: in un buio compatto e sonoro, immersivo e incubotico, si dipingono all’improvviso frasi secche e ritmate, che portano a una riesumazione narrativa e sensoriale degli eventi, come se per un attimo ci trovassimo nella famosa villa dell’omicidio, circondati dai passi ghiaiosi degli assassini, oppure prigionieri nella loro auto in fuga tra urla e stridore di freni, o ancora circondati dai canti hippy nel famoso Ranch, dove la Famiglia praticava i suoi riti, e infine nel tribunale vociante di arringhe, dove Manson è stato processato.
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Biglietti
intero € 10 – ridotto* € 8
ridotto under 30 € 5
*over 65, abbonati stagioni Rete Teatrale Aretina
info e prevendite
Officine della Cultura Vittorio Veneto 180/2, Arezzo – tel. 0575 27961 – 338 8431111 – dal lun. al ven. ore 10 > 13 e 15.30 > 18
Teatro Petrarca, Via Guido Monaco 12, Arezzo – tel. 0575 1739608 – mercoledì ore 17:30 > 19:30
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Teatro Pietro Aretino – Arezzo
LST Teatro
DOV’È FINITO LO ZIO COSO
liberamente tratto dal romanzo “Lo Zio Coso” di Alessandro Schwed
con Gianni Poliziani, Alessandro Waldergan
adattamento teatrale e regia Manfredi Rutelli
musiche originali e paesaggi sonori Paolo Scatena
luci Simone Beco
Storia apocalittica della memoria indifesa, del rischio dell’oblio e del revisionismo storico, “Dov’è finito lo Zio Coso” vede i due protagonisti, il viaggiatore Melik ed il veterinario Oscar Rugyo, incontrarsi, forse casualmente, forse no, in uno scompartimento del treno che sta portando Melik in Ungheria, alla ricerca delle sue radici e di suo zio, fratello del padre recentemente scomparso. Un incontro surreale e devastante, che porterà Melik ad apprendere da Oscar che la Seconda Guerra mondiale non c’è mai stata. Con relativa negazione di tutto ciò che da quell’evento è derivato: bombardamenti, deportazioni, morti. Tutti eventi questi, frutto di un malinteso, un complotto giudaico laburista finalizzato a mettere in cattiva luce la grande Germania. Tesi, dimostrata con tanto vigore e stravagante fantasia, più che convincente, e da cui scaturirà la conseguente conclusione che tutto ciò che Melik ha vissuto e vive non è assolutamente esistito. Provocando nella sua fragile mente, una fitta, un lancinante dolore, come di qualcosa che si rompe, si incrina, si frattura, dentro la propria testa. Un dolore come di una botta, o, più probabilmente, di una caduta da un treno.
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Biglietti
intero € 10 – ridotto* € 8
ridotto under 30 € 5
*over 65, abbonati stagioni Rete Teatrale Aretina
info e prevendite
Officine della Cultura via Trasimeno 16, Arezzo – tel. 0575 27961 – 338 8431111 – dal lun. al ven. ore 10 > 13 e 15.30 > 18
Teatro Petrarca, Via Guido Monaco 12, Arezzo – tel. 0575 1739608 – mercoledì ore 17:30 > 19:30
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il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura un’ora prima dello spettacolo
Teatro Pietro Aretino – Arezzo
Atto Due
NESSUN ELENCO DI COSE STORTE
testo e regia Oscar De Summa
con Sandra Garuglieri
disegno luci Matteo Gozzi
con il contributo di Fondazion CR Firenze Bando Emergenza Cultura 2021
Dopo una sciagura aerea, un terremoto, un incidente qualunque, vi è una grande attività intorno al luogo della disgrazia. I governi investono molte risorse per queste attività, perché non si può lasciare dei familiari di sciagure senza un corpo da piangere o diversamente detto non si può lasciare un corpo senza nome ovvero senza la ritualità che a quel nome, secondo il proprio vissuto, corrisponde. Assegnando quel nome noi assegniamo l’indirizzo ad un dolore, gli diamo una forma attraverso un rito, un modo di essere vissuto e rappresentato: la vita eterna, la pace dei sensi, la liberazione dalle rinascite. Questo non vuole essere il racconto della squadra di ricerca, né dei migranti dispersi, ma della nostra relazione con la morte attraverso un gioco, attraverso un giallo che si propone, in modo ludico, di scoprire chi ha ucciso la morte.
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intero € 10 – ridotto* € 8
ridotto under 30 € 5
*over 65, abbonati stagioni Rete Teatrale Aretina
info e prevendite
Officine della Cultura via Trasimeno 16, Arezzo – tel. 0575 27961 – 338 8431111 – dal lun. al ven. ore 10 > 13 e 15.30 > 18
Teatro Petrarca, Via Guido Monaco 12, Arezzo – tel. 0575 1739608 – mercoledì ore 17:30 > 19:30
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il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura un’ora prima dello spettacolo