Il futuro lo portano i classici a Z Generation meets Theatre


Il futuro lo portano i classici a Z Generation meets Theatre

Da Amleto a Don Chisciotte, dagli ultras al futuro green, Officine della Cultura invita la Generazione Z a teatro per leggere il mondo che verrà

zgenerationmeetstheatre2022La rassegna teatrale Z Generation meets Theatre apre il sipario del Teatro Pietro Aretino di Arezzo su quattro nuovi appuntamenti, dal 13 febbraio al 13 marzo 2022, invitando in platea le nuove generazioni. È stata presentata questa mattina, presso la sede della Fondazione Guido d’Arezzo, l’edizione 2022 della rassegna ideata e curata da Officine della Cultura, quest’anno stagione off del cartellone del Teatro Petrarca di Arezzo, distaccata al Pietro Aretino ma con il suo consueto feeling con la generazione Z e la novità dell’inizio degli spettacoli fissato per le ore 18:30 per favorire in particolar modo i giovani e gli studenti. Contribuiscono alla realizzazione della rassegna Regione Toscana, Comune di Arezzo e Fondazione CR Firenze oltre alla collaborazione di Rete Teatrale Aretina, RAT Residenze Artistiche Toscane, Fondazione Guido d’Arezzo e Libera Accademia del Teatro.

«È un impegno costante, quello che Amministrazione e Fondazione rivolgono alle nuove generazioni e alla loro formazione culturale, e il teatro, così come la musica, ne rappresenta una parte fondamentale – ha dichiarato il sindaco e presidente della Fondazione Guido d’Arezzo Alessandro Ghinelli. – Avvicinarli a questo mondo straordinario con i contenuti e i linguaggi a loro più vicini, proporlo loro come forma d’arte in grado di comunicare messaggi e stimolare riflessioni, in particolare sui grandi temi della contemporaneità, è quanto si propone di fare questa rassegna che sta incontrando sempre maggiore successo e che ha trovato nel teatro Pietro Aretino la propria ‘casa’ ideale».

«Non abbiamo nomi di grido in cartellone ma giovani artisti che lavorano duramente, quotidianamente, per fare del teatro uno strumento indispensabile per la comunicazione e il dibattito del e sul nostro tempo – così Luca Roccia Baldini, direttore artistico della rassegna. – Nell’edizione che sta per iniziare lo faremo addirittura partendo da Amleto e Don Chisciotte, un personaggio, quest’ultimo, che a noi di Officine della Cultura sta molto a cuore, perché pensare al futuro e alle nuove generazioni non vuol dire interrompere il fecondo rapporto con la nostra storia e la nostra memoria».

L’inizio ufficiale della rassegna è previsto per domenica 13 febbraio alle ore 18:30 con lo spettacolo “Amleto Take Away”. L’opera, di e con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, è un affresco tragicomico che gioca sui paradossi, gli ossimori e le contraddizioni del nostro tempo. Punto di partenza sono le parole, diventate simbolo più che significato, etichette più che spiegazioni, in un mondo dove «tutto è rovesciato, capovolto, dove l’etica è una banca, le missioni sono di pace e la guerra è preventiva». È una riflessione ironica e amara che nasce dall’osservazione e dall’ascolto della realtà circostante, che ci attrae e ci spaventa. Amleto, simbolo del dubbio e dell’insicurezza, icona del disagio e dell’inadeguatezza, è risultato, passo dopo passo, il personaggio ideale cui affidare il testimone di questa indagine. Le musiche sono di Davide Berardi e Bruno Galeone, le luci di Luca Diani per una produzione Compagnia Berardi Casolari / Teatro dell’Elfo realizzata con il sostegno di Gitiesse Artisiti Riuniti, Emilia Romagna Teatro Fondazione, Festival di Armunia Castiglioncello, Comune di Rimini-Teatro Novelli.

Domenica 20 febbraio, alle ora 18:30, al Teatro Pietro Aretino arriverà lo spettacolo “Non Plus Ultras” di Adriano Pantaleo e Gianni Spezzano, drammaturgia e regia Gianni Spezzano, con Adriano Pantaleo. Attraverso un’indagine teatrale durata quattro anni, con “Non Plus Ultras” Pantaleo e Spezzano hanno cercato di dare una risposta ad una semplice domanda: qual è il modello di vita degli Ultras? La risposta si racchiude in una sola parola: Mentalità, una filosofia di vita basata su delle regole non scritte ma condivise tacitamente da tutti gli Ultras. L’impianto drammaturgico dello spettacolo procede alla scoperta di questo codice etico e comportamentale svelandone i pregi e i limiti. Il titolo trae spunto da “Non Plus Ultra”, ovvero «non più oltre», la scritta che Ercole incise, sulle colonne omonime, per stabilire il limite al quale l’uomo aveva accesso. Le scene sono di Vincenzo Leone, i costumi di Giovanna Napolitano, le luci di Giuseppe Di Lorenzo, i contributi multimediali e le foto di scena di Carmine Luino, assistente alla regia è Raffaella Nocerino, l’organizzazione è di Carla Borrelli per una produzione firmata da Argot Produzioni, Teatro Eliseo, Nest Napoli Est Teatro in collaborazione con La Corte Ospitale.

Sabato 5 marzo, alle ore 18:30, protagonisti del palcoscenico di Z Generation meets Theatre saranno Marco Zoppello e Michele Mori con il loro “Don Chisciotte. Tragicommedia dell’arte”. Giulio Pasquati, Padovano, in arte Pantalone e Girolamo Salimbeni, Fiorentino, in arte Piombino, sono due attori della celebre compagnia dei Comici Gelosi, attiva e applaudita in tutta Europa tra il 16° e 17° secolo. Vivi per miracolo saliranno sul palco del Pietro Aretino per raccontare la loro fuga dalla forca grazie a Don Chisciotte, a Sancho Panza ma soprattutto grazie al pubblico. A partire dall’ultimo desiderio dei condannati a morte prendono dunque il via le avventure di una delle coppie comiche più famose della storia della letteratura, filtrate dall’estro dei due saltimbanco che arrancano nel tentativo di procrastinare l’esecuzione, tra mulini a vento ed eserciti di pecore. Il soggetto originale è di Marco Zoppello, l’elaborazione dello scenario e i dialoghi di Carlo Boso e Marco Zoppello, i costumi e il fondale di Antonia Munaretti, le maschere di Roberto Maria Macchi, la struttura scenografica di Mirco Zoppello per una produzione StivalaccioTeatro / Teatro Stabile del Veneto.

Domenica 13 febbraio, sempre alle ore 18:30, appuntamento conclusivo con “Mulinobianco. Back to the Green Future” di Enrico Castellani e Valeria Raimondi, con Ettore Castellani e Orlando Castellani e con Valeria Raimondi, Enrico Castellani e Luca Scotton. “Mulinobianco” si interroga sulla relazione che abbiamo instaurato con il pianeta che abitiamo, a quanto pare l’unico abitato, nonché l’unico abitabile nell’intero universo. In “Mulinobianco” due bambini raccontano il loro punto di vista sul futuro del mondo, lanciano proclami e provocazioni, ci incalzano e ci beffano, vanno avanti e indietro nel tempo, contrappongono la fine e l’inizio: un eden perduto e lontano, verso il quale nessuno di noi vorrebbe tornare e un tramonto che ci spaventa, ci attrae e ci inghiotte. Il direttore di scena è Luca Scotton, Vfx video di Francesco Speri per una produzione Babilonia Teatri e La Corte Ospitale, coproduzione Operaestate Festival Veneto in collaborazione con Dialoghi – Residenze delle Arti Performative a Villa Manin 2021.

L’edizione 2022 di Z Generation meets Theatre, oltre agli spettacoli, sarà accompagnata dal proseguo dell’originale esperienza degli “Spettattori”, il laboratorio proposto in collaborazione con la Libera Accademia del Teatro. Una possibilità di avvicinarsi alla materia teatrale, vestendo i panni dei personaggi, esplorando le parole del testo, pensato anche per chi non ha maturato esperienze teatrali ma ha il desiderio di essere uno spettatore più presente, coinvolto e consapevole. Le iscrizioni al progetto, che prevedono il laboratorio in forma di incontro e la visione degli spettacoli “Amleto Take Away”, “Don Chisciotte” e “Mulinobianco. Back to the Green Future”, sono possibili telefonando ai numeri 3335663928 (Amina) e 3389001799 (Samuele). Altresì proseguirà il fruttuoso percorso organizzato in collaborazione con gli istituti scolastici di Arezzo e provincia con la visione, appositamente dedicata, degli spettacoli “Amleto Take Away” e “In Arte son Chisciott?”, produzione firmata nel 2021 da Officine della Cultura con Elena Ferri, Luisa Bosi e I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo. Drammaturgia di Samuele Boncompagni, regia di Luca Roccia Baldini.

Informazioni di biglietteria: Intero: € 10,00; ridotto: € 8,00; ridotto under 30 € 5,00 – Le riduzioni vengono applicate a: over 65 anni, abbonati teatri Rete Teatrale Aretina e Teatro Petrarca. Carnet 4 spettacoli: € 24. Carnet 4 spettacoli under 30: € 16. Prevendita presso Officine della Cultura via Trasimeno 16, tel. 0575 27961 con orario dal lunedì al venerdì 10:00 > 13:00 e 15:30 > 18:00 – biglietteria@officinedellacultura.org; presso Teatro Petrarca Via Guido Monaco, 12, tel. 0575 1739608 con orario mercoledì, giovedì e venerdì 17,30 > 19,30. Circuito BoxOfficeToscana e www.ticktone.it. Info teatro Officine della Cultura tel. 338 8431111.

“Z Generation meets Theatre – Il teatro incontra le nuove generazioni” è un progetto di Officine della Cultura realizzato con il contributo di Regione Toscana, Comune di Arezzo e Fondazione CR Firenze; in collaborazione con Rete Teatrale Aretina, RAT Residenze Artistiche Toscane, Fondazione Guido d’Arezzo e Libera Accademia del Teatro. Ulteriori informazioni: www.officinedellacultura.org.