Il canto del Nigun, ad Arezzo il workshop gratuito con Enrico Fink


Il canto del Nigun, ad Arezzo il workshop gratuito con Enrico Fink

Il secondo appuntamento in vista della costituzione del Coro Multiculturale della Fondazione Guido d’Arezzo approfondirà il genere musicale nato all’interno della tradizione ebraica est europea

Enrico Fink - Foto di Antonio ViscidoAREZZO – Domenica 10 e lunedì 11 aprile si terrà ad Arezzo, presso la Sala Multimediale della Fondazione Guido d’Arezzo, il secondo workshop a partecipazione gratuita in vista della costituzione del Coro Multiculturale della Fondazione Guido d’Arezzo. Docente d’eccezione sarà Enrico Fink che guiderà i partecipanti alla scoperta de “Il canto del Nigun”. Il workshop si svolgerà domenica 10 dalle ore 9:30 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 18:00 e si concluderà lunedì 11 dalle ore 18:00 alle ore 21:00 per proseguire in successive occasioni d’incontro in vista dell’esibizione del Coro Multiculturale, un progetto che nasce dall’incontro tra la tradizione corale della Fondazione Guido d’Arezzo, con la lunga storia legata al Polifonico e le numerose e prestigiose formazioni corali cittadine e della provincia, con l’esperienza della multiculturalità in musica e non solo dell’OMA Orchestra Multietnica di Arezzo e di Officine della Cultura.

“Nigun” è una parola ebraica che significa “melodia”. Con questo termine s’intende un vero e proprio genere musicale nato all’interno della tradizione ebraica est europea, del mondo della mistica ebraica e in particolare del “chassidismo”. Una musica affascinante, tramandata oralmente, cantata tradizionalmente in eterofonia e che privilegia l’andamento melodico anche con sillabe senza senso. Tutto questo all’interno di una tradizione, quella ebraica, che invece pone una grande attenzione al canto ma soprattutto al testo, a ciò che si canta. Insomma una tradizione al limite dell’ortodossia, sul confine fra canto sacro e canto popolare. Il laboratorio si concentrerà sulla pratica e la conoscenza di un piccolo repertorio di questi canti, approfondendo la storia e le caratteristiche di questa musica tradizionale che ha acquisito nel tempo una popolarità immensa e che ha valicato i confini dell’est Europa diffondendosi in tutto il mondo della diaspora ebraica.

«Sarà un’esperienza coinvolgente, alla portata di tutti ma con elementi formativi utili anche per cantanti esperti» commenta Enrico Fink invitando tutti gli interessati. Ai fini della partecipazione si segnala che sarà richiesto di esibire il Green Pass rafforzato. Info e iscrizioni presso Officine della Cultura in via Trasimeno 16 ad Arezzo; tel. 0575 27961 e 338 8431111; segreteria@officinedellacultura.org.

Ricercatore e musicista, Enrico Fink è di ritorno da un incarico trimestrale presso l’università di Oxford come parte di un gruppo di studi internazionali sulla musica ebraica in Europa fra il XVI e il XVIII secolo, ed è impegnato in un progetto di trascrizione e analisi del patrimonio musicale delle tradizioni ebraiche italiane. Come artista, si è dedicato a nuove interpretazioni della cultura ebraica, seguendo un percorso fra tradizione e contemporaneità, fra musica e teatro, in contesti musicali diversissimi fra loro: dalla musica antica al jazz, dalla classica alla contemporanea, partecipando in formazioni internazionali e guidando ensemble e orchestre, esibendosi regolarmente da più di vent’anni in Italia, Europa, Nord e sud America. Compone inoltre musiche originali per il cinema e il teatro, e dopo una tournée triennale in cui ha diretto le sue musiche per i solisti dell’OMA in “Occident Express”, di Stefano Massini con Ottavia Piccolo, prosegue quest’anno la collaborazione con entrambi per il debutto di “Cosa Nostra Spiegata ai Bambini”. Dirige dal 2007 l’Orchestra Multietnica di Arezzo, è presidente della Comunità Ebraica di Firenze dal 2020.

Foto di Antonio Viscido.