DON CHISCIOTTE

sabato 5 marzo 2022 | 18:30
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Officine della Cultura presenta
Z GENERATION MEETS THEATRE

Teatro Pietro Aretino – Arezzo

StivalaccioTeatro / Teatro Stabile del Veneto

DON CHISCIOTTE tragicommedia dell’arte

soggetto originale Marco Zoppello
elaborazione dello scenario Carlo Boso, Marco Zoppello
dialoghi Carlo Boso, Marco Zoppello
interpretazione e regia Marco Zoppello e Michele Mori
costumi e fondale Antonia Munaretti
maschere Roberto Maria Macchi
struttura scenografica Mirco Zoppello
produzione StivalaccioTeatro / Teatro Stabile del Veneto

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Ingresso
Intero: € 10,00 – Ridotto*: € 8,00 – Ridotto under 30: € 5,00
*Le riduzioni vengono applicate a: over 65 anni, abbonati teatri Rete Teatrale Aretina

Info e prevendite ad Arezzo
info teatro Officine della Cultura tel. 338 8431111
Officine della Cultura via Trasimeno 16, tel. 0575 27961 con orario dal lunedì al venerdì 10:00 > 13:00 e 15:30 > 18:00
Teatro Petrarca Via Guido Monaco, 12, tel. 0575 1739608 con orario mercoledì, giovedì e venerdì 17:30 > 19:30

Prevendite
Circuito BoxOfficeToscana e TicktOne

Biglietteria
Il giorno di spettacolo presso il Teatro, apertura un’ora prima dell’evento

 

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Giulio Pasquati, Padovano, in arte Pantalone e Girolamo Salimbeni, Fiorentino, in arte Piombino, sono due attori della celebre compagnia dei Comici Gelosi, attiva e applaudita in tutta Europa tra il 16° e 17° secolo. Sono vivi per miracolo. Salgono sul palco per raccontare di come sono sfuggiti dalla forca grazie a Don Chisciotte, a Sancho Panza ma soprattutto grazie al pubblico. A partire dall’ultimo desiderio dei condannati a morte prendono il via le avventure di una delle coppie comiche più famose della storia della letteratura, filtrate dall’estro dei due saltimbanco che arrancano nel tentativo di procrastinare l’esecuzione, tra mulini a vento ed eserciti di pecore.
E se non rammentano la storia alla perfezione, beh, poco importa, si improvvisa sul tema dell’amore e della fame, del sogno impossibile, dell’iperbole letteraria, della libertà di pensiero e di satira con “l’unico limite: il cielo” come direbbe Cervantes.
Uno spettacolo sul pubblico, per il pubblico e con il pubblico, perché è quest’ultimo che avrà il compito di salvare i due attori dalla morte… di salvare il teatro.
Anche noi, attori dietro i “personaggi attori” abbiamo attinto in assoluta libertà a quel contenitore straordinario che è il Don Chisciotte, rimasticandolo in un tosco-veneto condito di emilianismi e francesismi e prendendoci il permesso di “tirare per la giacchetta” autori come Leopardi, Pulci, Ruzzante, Dante, De la Barca, Shakespeare e tanti altri.